Questo ciambellone non si poteva chiamare “ciambellone” e basta, senza specificarne la provenienza.. la zia Mary, quanto mi manca. Ho parlato varie volte di lei in questo mio blog e non posso non continuare a citarla. Sono passati 20 anni da quando lei non c’è più, ma nel cuore il suo ricordo è sempre vivo. E ogni tanto ripropongo il suo ciambellone, e, ad ogni suo morso, mi sembra di tornare ai giorni in cui, con la sua mano ruvida e secca bussava al nostro portone e ci portava un pezzo di ciambella avvolta con cura in un tovagliolo di carta. “E’ per la bambina” diceva a mia mamma, ed io ghiotta, mi tuffavo in quella nuvola soffice e profumata. Lei il ciambellone lo faceva non variegato, ma a me piace anche fargli quella variazione che lo rende anche un pò mio.
Una torta che sa di casa, sa di merende sane, di ricordi, di lacrime salate e di origini. Il miglior dolce del Mondo.
- uova, quattro
- farina, 500 grammi
- zucchero, 300 grammi
- burro, 175 grammi
- lievito, una bustina
- limone, la scorza di uno
- latte, un bicchiere
- sale, un pizzico
- cacao amaro, due o tre cucchiai (facoltativo se non lo vogliamo variegato)
- Sbattete bene le uova con lo zucchero. Incorpora a filo il burro fuso, il late, sale, scorza di limone e farina e lievito setacciati.
- Mescolate bene e dividete l'impasto a metà. In uno di essi mescolateci il cacao amaro e un goccio di latte. Imburrate e infarinate uno stampo a ciambella e versateci l'impasto chiaro e sopra quello scuro senza mescolare.
- Infornate a 170° per 50 minuti circa.
- Quando è tiepido spolverateci sopra abbondante zucchero a velo.
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