Un’altra ricetta di Picchi? Sì, un’altra ricetta di Picchi! C’è poco da fare, la cucina di Picchi è un po’ anche la mia cucina, fatta di sapori di un tempo, moltro tradizionali e molto toscani.
Da sempre la mia cucina è fondata da padelle che sfrigolano, soffritti che si abbronzano, agli in camicia che profumano la stanza, canovacci ripiegati e taglieri graffiati, pentole in rame con mesoli in legno, grembiuli lavati, profumati e poi sporcati, vasi in terrazza di erbe aromatiche, maniche arricciate fino ai gomiti e mani che lavorano l’impasto, sbuffi di farina e gusci d’uova rotti.
Non so se in così poco tempo siete entrati per un secondino nella mia cucina. Questa è proprio l’atmosfera che si respira. O almeno, io ho questa visione un pò paradisiaca di essa. Ed è per questo che tutto ciò che viene raccontato, trasmesso e cucinato da Picchi è solo oro colato per me. Come un babbo che tramanda le ricette ad una figlia. Faccio conto che oltre a mia mamma e mia nonna, ci sia anche lui a consegnarmi queste sacre scritture. E non posso far altro che trasmetterle a voi, che poi, un giorno, saranno di padronanza anche dei miei figli, o almeno spero!
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