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Tempo fa ho visto il contest indetto dalla Rigoni di Asiago , ed il mio cervellino ha iniziato a frullare! Certo, ho pensato, che contest strano, fatto con la marmellata! E in realtà, inizialmente, avevo pensato ad un risotto “dolce”, sapete di quelli che si mangiano a colazione? Però poi ho letto bene il regolamento, e prevedeva proprio un primo piatto. Eppure io il riso con le fragole lo faccio, mi sono detta, e poi la Fiordifrutta di Rigoni non è dolcissima, visto che non ci sono zuccheri aggiunti. Quindi, proprio allo scadere del tempo mi sono decisa ed ho provato. E ne è venuto fuori un risotto, talmente buono, ma talmente buono che non si può descrivere! Assolutamente da provare per credere!
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Chi conosce un pò la zona marittima della Toscana, in particolare il carinissimo paese di Piombino, noto anche per il suo porto, saprà di per certo dell’esistenza del ristorante – trattoria del “Garibaldi Innamorato”, rinomatissimo per la sua specialità che l’ha reso famoso, ossia la meravigliosa “Zuppa Corsa”. Molti di voi, si chiederanno che cosa sia mai questa pietanza poco conosciuta e forse mai assaggiata. Per farla breve è una sorta di cacciucco senza lische e senza molluschi, passato finemente al setaccio, mangiato rigorosamente con pane abbrustolito, emmenthal francese e una salsa fatta con maionese e harissa (una pasta di peperoncino piccante nota sopratutto in Tunisia). Sono ingredienti strani, che nessuno sognerebbe mai di mangiarseli assieme, ma vi assicuro che insieme non è che ci stanno benissimo, ma di più, di più, di più! Se vi manca un ingrediente, date retta a me, non la fate, perché privereste le vostre papille gustative di bocconi prelibati che vi fanno dimenticare dove siete, chi siete e dove vi trovate.
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Il pollo è uno dei secondi piatti più quotati perché è veloce e versatile , lo possiamo fare in mille modi e decine di marinature.
Questa è senza dubbio la mia versione preferita, con questa salsina al sesamo che si sposa alla perfezione con la carne, ma è perfetta anche su delle tartine o fette di pane abbrustolite.
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Lo yogurt fatto in casa è proprio una vera goduria. In primis perché abbiamo uno yogurt fresco, con quasi nessun conservante o aggiunta chimica. E poi, ma volete mettere la soddisfazione? Sono anni che lo preparo, per me e per i bimbi, ed ho testato mille versioni: senza yogurtiera, con i famosi “bachini” da mettere in ammollo (che non sono altro che fermenti), con la yogurtiera, a latte caldo, a latte freddo… insomma, ne ho provate talmente tante che sono arrivata ad avere il mio yogurt perfetto, che assomiglia tantissimo allo yogurt greco: cremoso, compatto e con la giusta acidità. L’unico accessorio di cui abbiamo bisogno, è la yogurtiera: un piccolo investimento, perché si trovano sul mercato a partire da una ventina di euro, ma che vi darà grandi soddisfazioni e la ammortizzerete subito se amate lo yogurt come me!
La tecnica che utilizzo è mista: faccio bollire il latte per poi metterlo successivamente nella yogurtiera, senza che abbia sbalzi di temperatura.
E poi, largo alla fantasia: Potete addolcirlo come più vi piace, io per esempio lo adoro con una cucchiaiata di marmellata di fragole, il mio gusto preferito! Però mi piace anche con del miele, con la frutta secca, frutti di bosco o con del malto d’orzo, spolverata di cannella, mezzo cucchiaino di caffè o orzo solubile… insomma, le vie dello yogurt sono infinite!
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