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Ragù d’Italia – Day 24 – Toscana – Pappardelle su i’ cinghiale
24 Dicembre – TOSCANA @panciacapannablog – PAPPARDELLE SU I’CINGHIALE
Ultima casella del#calendariodellavventour e indovinate a casa di chi andate? Ma vi ospito a casa mia, in Toscana! Siete tutt* i benvenuti! Innanzi tutto volevo ringraziare ognuno di voi per aver creduto in questo piccolo progetto. Grazie anche alle mie foodbloggers prescelte che hanno rappresentato ogni regione. Spero che questa rubrica vi sia piaciuta e presto sarà pronto un pdf scaricabile e stampabile, per avere tutta l’Italia rinchiusta in un “Ragù”! Per adesso mi prenderò una piccolissima pausa, giusto il tempo di passare queste feste in famiglia! Ma tornerò presto con tante buone ricette! Buon Natale a tutti e che il ragù sia sempre con voi 😉
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Federica?
Sono Federica, toscana, moglie di Alessandro e mamma di Edoardo, 10 anni e Virginia, 6 anni. Cuoca non per lavoro, ma per passione! Infatti la mattina lavoro part-time in un Centro Medico e faccio la mamma a tempo pieno per tutto l’altro tempo. In definitiva il pomeriggio sono la tassista 😀 dei miei figli, snodati tra i loro mille impegni! Affermo, e ne sono totalmente convinta che cucinare è una cura insostituibile anti-stress e fonte di ineguagliabile benessere: mi piace impastare con le maniche della maglia tirate su fino al gomito mentre i palmi delle mani si fondono con l’impasto. Adoro starmene in cucina a spadellare e a infornare. E così mi lascio sempre incantare dalla magia della nascita di qualcosa di meraviglioso che delizia il palato e solletica le papille gustative!
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
Avevo un blog, Pan di Ramerino e nasceva dalla voglia di mettere ordine tra le mie ricette. Poi questa passione si è ampliata e la voglia di sentirmi bene, facendo cose che amo, mi ha portato qui, a creare Pancia Capanna, un vero e proprio sito che porta esattamente nella mia cucina, alla scoperta dei sapori della mia terra e oltre. Mi piace creare sempre nuove rubriche interagendo con altr* foodblogger: il mio primo slancio è stato “L’intervistaricette” e al momento ho creato “Ragù d’Italia” che con me, oggi, giunge al termine.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Se dico Ragù, mi viene in mente la parola “famiglia”. E’ il punto di inizio per la convivialità, per i pranzi e cene fatte di rumore, risate, giochi in scatola, racconti di ricordi…. In famiglia mia il “sugo” non manca mai, ne facciamo in abbondanza e lo congelo in piccole terrine, pronte all’uso! Oggi quello che vi propongo è quello al cinghiale, ma nel blog trovate il classico ragù toscano!
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
Quella del ragù è sicuramente una ricetta di famiglia, tramandata da generazioni in generazioni. La base è quella bolognese, visto che mia nonna è bolognese. Poi lo abbiamo variato alla maniera toscana, che è quella che trovate sul mio blog.
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Nemmeno a dirlo… le Lasagne. Ricordi di infanzia che sanno di nonni.
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
Crostini coi fegatini, Farinata di cavolo nero e Panini di Sant’Antonio (posso aggiungere anche la Mantovana di Prato, che è tipica della mia città?). ps. Se siete amanti della cucina toscana trovate una grande sezione dedicata sul mio blog.
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Maccheroni, Maltagliati o Pappardelle, tutte all’uovo!
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Adoro i testi che accompagnano le foto, più che i reel che vanno ora su Istagram. Perché ogni testo è un racconto, una storia, sia di famiglia, tradizioni ma anche nascita dei piatti. Sarà che amo leggere e andare via con la fantasia!
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Se parlo di mete meno conosciute mi vengono in mente Monteriggioni, la Fortezza di Verrucole in Garfagnana, Pienza, l’Argentario, Capalbio con il Giardino dei Tarocchi, Pitigliano, Massa Marittima… me ne verrebbero altre cento!
Il cavallo di battaglia di famiglia?
Nemmeno a dirlo: i crostini coi fegatini! Quelli di mia mamma, insuperabili! Gran successo tra tutti i miei amici e quelli di mio fratello, i quali espressamente ci chiedevano un tegamino ad ogni evento!
Torta preferita?
Sono una fanatica dei dolci… se ne devo scegliere uno mi viene in mente solo la Cheesecake assolutamente cotta!
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Adoro la musica in ogni sua forma, dalla classica al rock, mi va bene tutto, anche se sono piuttosto selettiva! Ma avete mai ascoltato “Firenze” di Pieraccioni? Ecco, con questo piatto mi sembra la ci stia piuttosto bene! Da bere? Un bel Pinot Nero della Tenuta Marchesi Pancrazi, che sono esattamente i miei vicini di casa!
Ragù d’Italia – Day 23 – Sardegna – Ragù sardo
23 Dicembre – SARDEGNA @solocosebuone_di_mary – RAGU’ SARDO
Penultimo giorno di #calendariodellavventour e andiamoci a tuffare nel blu celeste turchese mare cristallino della Sardegna e ad accompagnarci in questo viaggio splendido c’è Maria Antonietta. Ci sono parole di fronte a tutta questa bellezza? Io direi di no. Penso che si cerchi di andare costantemente all’estero, quando qua in Italia c’è una meraviglia disarmante che ci fa restare senza fiato. E perchè, la cucina? Non ne parliamo, siamo dei veri signori! Grazie mille Mary per averci fatto sognare quanto basta!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Maria Antonietta?
Ciao, mi chiamo Maria Antonietta Casula, sono nata in Sardegna, dove ho vissuto sino a quando, nel 1995, mi sono sposata, per poi trasfermi a Genova, mia città attuale. Qui sono nati i miei tre figli, ai quali mi sono dedicata rinunciando( felicemente) al lavoro. Infatti, benché laureata in Lettere moderne, ho preferito rinunciare( felicemente) al lavoro, per dedicarmi a loro. Amo leggere, lavorare all’uncinetto e fare lunghe camminate rilassanti. Mi piace ascoltare musica e adoro il mare. E, naturalmente, ho una grande passione per la cucina, cosa che ho ereditato da mia mamma. I dolci poi prevalgono su tutto, adoro farli.. e mangiarli!!
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
L’ idea di aprire un blog di cucina non è nato da me, a spingermi sono stati miei figli e qualche amica.. e così nel 2019 ho iniziato questa bellissima avventura, con il solo desiderio di condividere i miei piatti!! Il nome, Solocosebuonedimary, è nato perché miei figli mi dicevano sempre che facevo “Solocosebuone” di Mary perché così mi chiamano gli amici e miei fratelli. Non credevo certo di raggiungere questi risultati, che mi lusingano e mi spingono a fare sempre meglio!! Sono curiosa di conoscere nuove ricette che modifico secondo i miei gusti.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Il ragù per me rappresenta casa, calore, affetto, le domeniche d’inverno trascorse in famiglia.
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
Il ragù che ho preparato è quello che faceva mia mamma. È una ricetta di famiglia.
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Il piatto a cui sono maggiormente legata è quello dei ravioli di ricotta, conditi con sugo semplice e una spolverata di pecorino.
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
I piatti preferiti della mia regione, i ravioli di ricotta, l’agnello con i carciofi, le sebadas, che non è un piatto ma un dolce a base di formaggio, che poi viene fritto e condito con il miele.
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Il ragù lo abbinerei ai malloreddus, ma lo vedrei bene anche con i ravioli di ricotta o di formaggio, oppure con macarrones de busa, tipici maccheroni dalla forma allungata creati mediante l’uso della busa, ossia il ferretto che le donne sarde anticamente utilizzavano per fare la maglia e ottenuto lavorando la sfoglia ottenuta impastando acqua, semola e sale.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Un buon testo può servire per raccontare quel piatto, attorno alle fotografie, oppure a sopperire ai vuoti creati dall’immagine, a mettere in luce la personalità, la vita di chi posta.
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Della Sardegna è conosciuto il mare, dalle acque cristalline, le spiagge innumerevoli, poco conosciuto è l’entroterra, ricco di storia, di paesaggi naturali, di boschi, di una vegetazione rigogliosa, nonché bellezze del passato come le Tombe dei Giganti, i nuraghi, le domus de Janas.
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Direi che con un buon Cannonau tutto risulta decisamente più buono!
Ragù d’Italia – Day 22 – Venezia Giulia – Gulash triestino
22 Dicembre – VENEZIA GIULIA @monymoka_incucina – GULASH TRIESTINO
Bentornati al #calendariodellavventour … siamo proprio agli sgoccioli ormai, ma non perdiamo l’entusiasmo e andiamo da Monica in Venezia-Giulia (ormai lo sapete il discorso delle regioni che ho dovuto dividere!!). E a vedere questo gulash mi viene voglia di prendere e partire!! Sono veramente una fanatica incallita del gulash, dalla zuppa al condimento per la pasta! Quindi super grazie a Monica per aver aderito al mio progetto!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Monica?
Sono Monica Bernardi una quarantenne triestina con la passione per i dolci, sia da preparare che da mangiare! Sono moglie da quasi 16 anni e mamma di un adolescente agonista di nuoto che adora avere sempre qualche dolce pronto in dispensa. Al momento sono una libera professionista nel mondo dell’immobiliare, ma ho passato una vita a fare l’operaia in fabbrica, dopo che il mio sogno di lavorare in pasticceria è sfumato. Il mio più grande hobby è sicuramente quello di preparare dolci per poi condividerli con le persone che amo, ma adoro anche leggere romanzi rosa per sognare, i film della Marvel e la saga di Twilight, insomma sono un adolescente nell’animo.
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
Non mi considero una foodblogger, al momento pubblico solo su Instagram. Ho iniziato a postare durante il Lockdown, fotografavo quello che in quei giorni di esilio preparavo a casa, poi ho iniziato ad aggiungere la ricetta così avrei potuto avere a disposizione la ricetta senza doverla scrivere sul mio ricettario, e il mio profilo ha iniziato a crescere, così ho iniziato ad informarmi, a studiare, a fare corsi e ad acquistare dimestichezza con questo mondo. Ho intenzione di aprire un sito web prima o poi, ma mi piace l’idea che chi mi segue ha subito a disposizione la ricetta senza doverla andare a cercare.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Il mio NON è propriamente un Ragù, qui a Trieste ognuno lo fa a modo suo ma da queste parti il sugo di carne che prepariamo è il Gulash triestino. La mia città ha vissuto sotto l’impero austro-ungarico ed è per questo che le nostre ricette tipiche hanno una forte contaminazione di quei popoli.
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
La ricetta che vi condivido è una ricetta che ho modificato negli anni, partendo da quella che era solita fare mia nonna materna, che aveva gusti più delicati e non amava i sapori forti.
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Non ho legami con un piatto in particolare, ma certamente ho ricette che preferisco più di altre e spesso dipende molto anche dal periodo dell’anno in cui ci troviamo e dallo stato d’animo.
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
E’ davvero difficile scegliere solo 3… Ma al primo posto metto sicuramente la Pinza, dolce tipico del periodo di Pasqua, che negli anni ho imparato a fare con soddisfazione. Al secondo posto il Cotto in crosta di pane, una coscia di prosciutto completamente coperto da un impasto di pane e poi cotta che viene servito tagliato a fette spesse e accompagnato da senape e kren (rafano). Al terzo posto gli Gnocchi di pane, assomigliano ai canederli ma vengono serviti con burro o sugo come il gulash.
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Assolutamente le tagliatelle all’uovo fatte in casa o appunto con gli gnocchi di pane.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Molto! Infatti vorrei scrivere più nel dettaglio le mie ricette o raccontare qualcosa su quella ricetta, ma i post di Instagram mi limitano, ecco perchè vorrei aprire un sito web, un blog…
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
La mia regione tra mare e monti è bellissima e non posso certo fare elenchi di luoghi infiniti, basti pensare a quanta storia potrete trovare qui da me a Trieste tra Romani, austro-ungarici e dopo guerra; al mare che la bagna, con le sue “spiagge” che non sono spiagge. E poi i monti del Friuli, i Comuni storici come Aquileia, i lidi come Grado, insomma ce nè per tutti i gusti!
Il cavallo di battaglia di famiglia?
Sicuramente la Pinza triestina! Vi aspetto a Pasqua…
Torta preferita?
Anche qui la contaminazione austo-ungarica si fa sentire, perchè i miei uomini amano la Sacher! Mentre io sono più tipo da lievitati, un buon panbrioche o un krapfen e mi si conquista!
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Non bevo vino, ma proprio qui a Trieste c’è una località che si chiama Prosecco, che non manca mai sulle nostre tavole e personalmente ci abbino un brano degli anni ’90, lascio a voi la scelta perchè la musica di quegli anni era tutta grandiosa…Io metterei qualcosa di una boy band, di cui ero fanatica all’epoca…
Ragù d’Italia – Day 21 – Lazio – L’amatriciana
21 Dicembre – LAZIO @cucinaserena – L’AMATRICIANA
Eccoci nel Lazio da Serena per il #calendariodellavventour … adoro la cucina laziale/romana. Ho scoperto, anzi, confermato, questa cucina grazie allo Chef Max Mariola che seguo ormai da anni e continua ad essere una cucina che mi appassiona! Poi c’è Serena che vanta oltre 700 ricette nel suo blog: lazali e non e che io ringrazio per aver partecipato donandoci la ricetta della vera Amatriciana!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Serena?
Sono Serena, ho una formazione giuridica confluita in un titolo di avvocato ma la passione per la cucina è nei miei geni. Amo la tradizione e apprezzo molto in nostro patrimonio gastronomico al quale mi indirizzo principalmente. Mi piace sperimentare in cucina provando nuove consistenze e legami di sapori ma non disdegno sconfinare ogni tanto anche su ricette straniere di cui mi piace esplorare i sapori. Il blog racchiude 3 mie grandi passioni scrivere, cucinare e fotografare mi ci dedico con costanza e ci spendo infaticabilmente tutto il mio tempo libero.
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
In verità non è stata un’idea mia ma del mio compagno di allora che mi ha suggerito di dare un taglio concreto alla mia passione e condividerla sul web. Ho raccolto il suo suggerimento e mi sono buttata in questo mondo blogging di cui non sapevo nulla e che oggi da una semplice hobby è diventato un mondo parallelo alla mia professione ordinaria. Il progetto che porto avanti con il mio blog è di diffondere “cultura culinaria”, facendolo senza presunzione ma con molto studio e passione; le mie ricette infatti sono spesso accompagnate dalla loro storia di origine.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Il mio ragù è un caleidoscopio di emozioni e ricordi, dai Natali in cui vedevo i miei genitori al lavoro per rendere speciali le festività altrui (i ristoranti lavorano sempre quando gli altri fanno festa), ali quadrucci e fettuccine fatte in casa da nonna per le giornate in famiglia tutti radunati attorno alla sua tavola, ai ciambelloni e biscotti fatti in casa da mamma perché voleva mangiassimo solo cose genuine. Insomma una tradizione di famiglia che ruota attorno al focolare domestico in un avvicendarsi generazionale.
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
Ricetta di famiglia potrei dirtene tante ma mi vengono in mente i gamberi in pasta Kataifi con brunoise di verdure croccanti che negli ultimi anni si vede spesso ma mio padre faceva al ristorante già negli anni ’90 quando nessuno conosceva ancora quel tipo di pasta. Io ci andavo (e ci vado tutt’ora matta), adesso mi viene in mente che non l’ho messa ancora sul blog, devo rimediare al più presto..
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Io sono legata un po’ a tutte le oltre 700 ricette che ho sul blog perchè sono frutto di ricordi, sperimentazione o piccoli fallimenti che mi hanno insegnato qualcosa..
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
Su questa domanda vado spedita: suppli, maritozzo, pasta all’amatriciana ci metterei anche i salti in bocca così ti ho fatto un menù romano completo.
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Non sono bolognese ma sono sostenitrice incallita della tradizione per cui ragù chiama fettccina.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Le foto sono il primo racconto visivo che si fa della ricetta se colpisce il lettore hai una chance in più di essere scelta fra tante altre foodblogger per questo ho studiato food photography per raccontare al meglio le mie ricette. Ma certo poi la ricetta in per sè e il racconto giocano ruoli altrettanto fondamentali per la fidelizzazione al proprio blog.
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Sperlonga, inserita fra i borghi più belli d’Italia è particolari per i resti di pitture murali dell’epoca e le costruzioni del tempo di Tiberio, anche la vicina Terracina con il tempio di Giove Anxur con una splendida vista panoramica sulla costa.
Il cavallo di battaglia di famiglia?
Cavalli di battaglia di famiglia diversi potrei dirti la parmigiana di melanzane facendo appello alla mia metà sicula paterna e gli gnocchi alla romana grande passione di mia sorella e mia madre che mi ha insegnato a farli.
Torta preferita?
Per le torte ho gusti semplici, mi piacciono le crostate fra cui non può essere esclusa, ovviamente, la ricotta e visciole romana.
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
La canzone: Roma non fare la stupida stasera, credo sia peretta. Quanto al vino ti suggerirei una chicca, un rosso Caligola affinato in fondo al lago di Nemi (castelli romani)
Ragù d’Italia – Day 20 – Valle d’Aosta – Ragù di cervo
20 Dicembre – VALLE D’AOSTA @un_architetto_in_cucina – RAGU’ DI CERVO
Oggi scopriamo insieme la casella del #calendariodellavventour e andiamo da Maria in Valle d’Aosta. Con queste belle cime innevate, piste da sci pronte e stupendi rifugi che ci accolgono caldi pronti per qualche prelibatezza, ci infiliamo anche questo ragù di selvaggina tipico valdostano che ci ha preparato la nostra foodblogger! Io ne sento già il profumo, voi? Grazie mille Maria per essere stata qua!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Maria?
Sono Maria Pisacane, napoletana di nascita e valdostana di adozione. Sono nata a Napoli il 4/6/83 e vivo a Saint-Pierre dal 2010. Mi sono trasferita in Valle d’Aosta per amore, ho incontrato mio marito Michel a fine 2008 a Torino durante una convention per architetti e geologi. Io infatti sono Architetto e mio marito geologo, tra l’altro da quando mi sono trasferita in Valle lavoriamo insieme, nello stesso studio tecnico con vari professionisti associati, a Charvensod. Nel 2014 è nata la nostra stupenda Lucrezia Marie e nel 2019 abbiamo completato il nostro sogno con la nascita di Lucianne Maelie. Un Architetto in Cucina racchiude la mia vera essenza. Una ragazza napoletana che per amore di un valdostano ha lasciato la sua terra e il suo mare. Protetta dalla Alpi della Valle d’Aosta ho ritrovato il mio equilibrio, la mia identità, sempre in bilico, tra mare e ghiaccio, sale e neve, Nord e Sud. Un Architetto in Cucina sintetizza le mie più grandi passioni. Ho sempre sognato di fare l’architetto, di provare a entrare nelle vite degli altri migliorando i loro “luoghi”. Ho ereditato la passione per la cucina dai nonni e non passa giorno che non pensi a cosa preparare di buono, a offrire un gesto d’amore a chi mi sta intorno. La mia idea di cucina è il perfetto incontro tra la Vallée e Napoli, tra sapori e profumi apparentemente contrastanti.
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
Il mio blog è nato nel 2012, dettato semplicemente dalla passione per la cucina, per il mangiar bene e soprattutto per prendermi cura degli altri attraverso il cibo. Ho ereditato questa passione dai miei nonni paterni, entrambi cuochi, da cui ho imparato tutto, carpito tutti i segreti della cucina tradizionale partenopea. Sin da bambina ho sempre amato cucinare, sperimentare, pasticciare insomma. Un pò per mettermi in gioco, e un pò per creare qualcosa di concreto con le mie mani in modo da poter offrire un gesto d’amore a chi mi sta intorno. No, non è una moda, è il mio modo di vivere, ho trovato il giusto compromesso tra due cucine completamente opposte, quella napoletana e quella valdostana.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Il mio ragù è quello a base di cervo. Questo ragù è sicuramente valdostano, ha poco delle mie origini napoletane. Mio marito è cacciatore e dunque mi diverto parecchio nel preparare ricette a base di selvaggina e il ragù ormai è una ricetta consolidata. Per me sa di famiglia, delle mie bimbe, delle domeniche fredde trascorse a casa con il caminetto acceso e di profumo di caldarroste. Il sapore e il profumo del ragù di cervo evoca l’autunno, la stagione più lenta e affascinante di tutto l’anno.
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
La ricetta di famiglia è sicuramente quella della pastiera napoletana che ho imparato a fare dal mio chef preferito: mia nonna Maria, da cui ho ereditato il nome e la passione per la cucina. Mi ha ispirata per tutta la vita, ed anche adesso che purtroppo non c’è più continua ad essere viva nelle mie ricette e nel profumo dell’essenza di millefiori della pastiera.
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Il mio piatto preferito è una mia creazione ed ormai il mio cavallo di battaglia: Bocconcini di Rana Pescatrice in panatura croccante su fonduta di Toma Valdostana stagionata, accompagnati da chips di cavolo nero. Questo piatto coniuga perfettamente gli equilibri della cucina napoletana e i sapori e gli ingredienti valdostani. Questo piatto rappresenta la mia vera essenza, la mia personalità.
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
I tre piatti che adoro della Valle d’Aosta non possono che essere:
1) La Zuppa Vapelenentse che tradizionalmente si prepara a Valpelline con pochissimi ingredienti. In effetti è un piatto povero, un vero piatto della tradizione contadina, si utilizza pane raffermo, fontina, brodo, cannella e burro,tanto burro fuso!
2) La carbonada valdostana che è un secondo piatto a base di carne di manzo cotto nel vino a aromi. L’uso del burro, anche in questo caso, risulta generoso e rende il piatto perfetto per l’inverno. Accompagnato naturalmente da polenta.
3) Le crespelle alla Valdostana: morbide crespelle con all’interno un cuore di fontina e prosciutto cotto, una vera prelibatezza per il palato. Pochi ingredienti anche in questo caso, genuini e tradizionali per un primo piatto ideale per tutta la famiglia in quanto è apprezzato molto anche dai bambini.
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Ovviamente le tagliatelle, fatte rigorosamente a mano seguendo esattamente la ricetta della nonna Maria che ho scolpito nel mio cuore.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Le parole sono importantissime. Le foto fanno tanto, ma ad accompagnarle è necessario un buon testo per poter arrivare al cuore delle persone.
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
La Valle d’Aosta è meravigliosa sia d’inverno che d’estate. Primo tra tutti è salire sul tetto d’Europa, la montagna più alta del nostro continente grazie all’impianto Skyway Monte Bianco che parte da Courmayeur. La Valle d’Aosta vanta un numero infinito di fortezze e castelli, non si può non visitarne nemmeno uno! E in ultimo consiglio un’escursione in Valsavarenche, rinomata per lo sci di fondo e per la grande quantità di stambecchi da poter osservare.
Il cavallo di battaglia di famiglia?
Due cavalli di battaglia, quello napoletano di mia mamma che consiste nella parmigiana di melanzane e quello valdostano di mia suocera, che è la carbonada con polenta cotta a legna.
Torta preferita?
Sembra banale, ma per me l’immagine della torta è rappresentato dalla torta di mele! La adoro e la cucino in mille varianti.
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Quando cucino bevo bollicine, per chi mi conosce sa che adoro il Refrain. Questo vino, dalle note articolate e dalla fragranza incomparabile, è prodotto con Metodo Ancestrale, tecnica storicamente utilizzata nella Champagne. Cosa ascolto mentre preparo da mangiare? Elvis Presley! Per me rappresenta l’eterna giovinezza, la spensieratezza e perché no, un pizzico di leggerezza che ognuno di noi ha bisogno ogni tanto nelle proprie giornate.
Ragù d’Italia – Day 19 – Marche – Ragù marchigiano
19 Dicembre – MARCHE @perleeciambelle – RAGU’ MARCHIGIANO
Corriamo ad aprire il #calendariodellavventour che oggi filiamo dritti dritti nelle Marche da Tamara! Meta delle nostre vacanze di un paio di anni fa, era la prima volta che visitavamo questa regione, ne siamo rimasti veramente piacevolmente colpiti! Quanta bellezza in quei borghi incantati! Quindi ringrazio di cuore Tamara che ha partecipato nonostante i suoi incastri e mille impegni!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Tamara?
Sono una moglie e mamma di due splendidi bambini, lavoratrice part-time dopo la loro nascita. Classe ’79, un passato da ragioniera e la voglia di fare sempre a 1000! Non riesco a stare ferma, lo ammetto, e una giornata di 24 ore mi calza decisamente strettina! Amo leggere, ascoltare musica , fare lunghe passeggiate in montagna e all’aria aperta e soprattutto passare le serate in compagnia di un buon calice di vino, rigorosamente rosso, cucinando per gli amici di sempre.
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
Il Blog nasce dall’amore per la cucina, dalla voglia di sperimentare nuovi sapori, ma soprattutto dal voler condividere quella che è per me una grande passione ! Foodblogger, foodwriter, Content editor e foodphotographer dal 2013, Il nome “Perle e Ciambelle” nasce dall’unione del mio passato da creatrice di bigiotteria artigianale e la passione per la cucina .
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Di ritorno dal raduno AIFB di qualche tempo fa, dove si è tanto parlato dell’importanza e della rivalutazione del nostro territorio, immediatamente ho pensato alle innumerevoli ricette di pasta ripiena della mia zona, così ho ripreso in mano il mio libro di ricette tipiche delle Marche e ho cominciato a studiare un pochino. Ho deciso per questa ricetta semplice negli ingredienti e nella preparazione e ci tenevo a mantenerla così com’è originariamente, senza stravolgerla nemmeno un pochino. Ho mantenuto la ricetta tradizionale per riproporre un piatto antico che veniva preparato nei giorni di festa e che rischia di scomparire dalle nostre tavole perché sono ormai pochissimi coloro che ancora fanno la pasta a casa, molto più comodo acquistarla già pronta! Ma di certo, un piatto come questo, preparato con amore e pazienza vi renderà fieri e orgogliosi e vi gratificherà come non mai!
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Non so se avete presente , sarebbe quel tipo di pasta che somiglia tanto alla “casetta” che la lumaca si porta a zonzo! Ricordo che tornavo da scuola, rigorosamente a piedi, e che l’ultimo tratto di strada era il più terribile : una salita che avrebbe messo a dura prova chiunque, ed io, me la dovevo fare con lo zaino carico di libri! Il profumo del sugo ai piselli lo riconoscevo già in fondo alla strada, diciamo che era la “forza motrice” che mi permetteva di affrontare quella salita con la consapevolezza che un bel piatto di PASTA AI PISELLI E SALSICCIA mi stava aspettando… Ed oggi, io la preparo ai miei hobbit di casa così come la preparava mia nonna per me : tanti piccoli e teneri piselli, passata di pomodoro e salsiccia fresca. All’epoca erano tutti ingredienti che producevamo direttamente noi : i miei nonni, contadini da sempre, avevano il loro orto carico di ogni legume e verdura e ai primi di dicembre era normale fare ” le mmasciate del maiale”, ossia uccidere i maiali allevati durante l’anno e ricavarne salumi e carne che andavano a fare da scorta per tutto l’inverno. Oggi purtroppo non più così, a casa abbiamo un piccolo orto che per fortuna mi permette ancora di avere tutta la verdura di cui abbiamo bisogno, ma per il resto nulla è come prima, e conservo i ricordi con tanta tanta nostalgia…
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
Sarò breve: Chitarra della nonna con carne in umido, Brodetto di pesce alla Sambenedettese e come torta Lu Frusting… trovate tutte le ricette di questi piatti nel mio blog e tanti altri ancora!
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Sicuramente i Ravioli di San Leo e lascio qui la sua ricetta:
400 g di semola di grano duro ” Senatore Cappelli”, io ho usato la semola macinata a pietra dell’ Antico Molino Santa Chiara.
200 g di bietole,
100 g di erbe miste di campagna,
4 foglie di borragine,
150 g di ricotta,
un pizzico di cannella,
150 g di parmigiano,
3 uova,
200 g di spinaci,
qualche fogliolina di maggiorana,
30 g di burro,
un limone non trattato,
noce moscata,
olio extravergine di oliva,
sale.
Disponete la farina a fontana sulla spianatoia , aggiungete le uova al centro, un pizzo di sale e 100 ml di acqua tiepida. Lavorate gli ingredienti fino ad ottenere un impasto sodo e omogeneo, copritelo poi con un canovaccio umido e lasciatelo riposare per circa 30 minuti. Nel frattempo dedicatevi a preparare il ripieno. Lavate tutte le verdure e le erbe, lessatele, scolatele e strizzatele molto bene per far uscire tutta l’acqua di cottura e infine tritate il tutto. In una casseruola fate rosolare le verdure tritate con appena un filo d’olio extravergine di oliva e il burro, aggiungete le foglie di borragine e la maggiorana spezzettata. Spegnete il fuoco e raccogliete tutto in una terrina, unite il parmigiano reggiano grattugiato, la ricotta, la scorza di limone grattugiata, un pizzico di cannella e un pò di noce moscata, amalgamate bene tutti gli ingredienti, se necessario aggiustate di sale. Ora cominciate a fare i ravioli. Prendete un pò di pasta alla volta e con il tirapasta formate delle lunghe e sottili sfoglie, io ho lasciato la pasta non troppo sottile, per evitare che si rompessero in cottura. Naturalmente, mentre tirate la sfoglia, ricordatevi sempre di infarinarla altrimenti si attaccherà alla macchina rovinando il tutto. Per ogni sfoglia che avrete formato ritagliate tanti cerchi con l’aiuto di un coppapasta, ponete al centro una pallina di ripieno alla ricotta e ripiegate il cerchio su se stesso formando una mezzaluna, avendo sempre molta cura di pressare con le dita il bordo del raviolo formato. Passate poi con i rebbi di una forchetta sul bordo per renderli ancora più belli esteticamente e per fissare ulteriormente i bordi. Proseguite fino al termine degli ingredienti. Scaldate l’acqua e lessate i ravioli un pò per volta, scolateli e condite con il ragù preparato….e Buon appetito a tutti!
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Sono sincera quando vi dico che amo profondamente la mia terra, e invito caldamente a visitarlo chiunque non lo conoscesse ancora, fissatelo come prossima metà per una mini vacanza o un lungo soggiorno, oltre a dei paesaggi incantevoli abbiamo la fortuna di avere dal pesce dell’Adriatico ai migliori prodotti dei monti Sibillini , non ci facciamo mancare nulla!
Il cavallo di battaglia di famiglia?
I Ravioli di gallina, detti anche “RAVIOLI INCACIATI”.
Torta preferita?
Torta al cioccolato
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Da bere un bel rosso Dorico Conero D.o.c.g e musica, qualsiasi tipo di musica ci si sposa bene!
Ragù d’Italia – Day 17 – Puglia – Ragù di brasciole
17 Dicembre – PUGLIA @ilcucchiaiosaporito – RAGU’ DI BRASCIOLE
Siete pronti per aprire la casellina del #calendariodellavventour ? Oggi siamo da Emanuela, in Puglia! Ah, quanto adoro i piatti pugliesi, vi confido che amo alla follia la focaccia barese coi pomodorini! Vabbè, io sono un caso patologico, perchè veramente mi piace tutto e scoprire le tradizioni altrui mi entusiasma! E con l’acquolina in bocca, ringrazio Emanuela per essere stata qui e averci fatto assaporare un pò della sua regione!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Emanuela?
Sono Emanuela Carbonara, ho 40 anni e vivo a Trani in Puglia. Sono un’impiegata con la passione per la cucina e il cibo in genere. Mi piace cucinare, coccolare la mia famiglia e i miei amici con ricette prevalentemente salate, sono mamma di Francesco che da circa 11 anni ha riempito la mia vita di gioia, ansie e soprattutto di coraggio.
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
Ad agosto 2019 ho deciso di aprire il mio blog di cucina per il forte desiderio di condividere questa passione con altre persone che potessero apprezzare le mie ricette fatte di amore, gusto e semplicità. Avevo voglia di creare, con le mie mani, qualcosa che potesse esprimere al meglio la mia voglia di fare, di imparare, di mettersi sempre in gioco ma senza essere in competizione con nessuno se non con me stessa.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Il ragù che spesso preparo è quello che preparava mia nonna alla domenica. Quel ragù fatto con tanto amore per la famiglia, lunghi tempi di cottura a fiamma bassa e che sprigiona un odore così buono ma intenso da lasciare l’odore di cipolla per qualche giorno in casa. In cucina non mi pongo limiti, se devo cucinare lo faccio senza pensare all’odore che invade casa. Sedersi a tavola per gustare un ottimo piatto tipico della propria terra e scambiare chiacchiere con parenti e amici, sono per me motivo di felicità.
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Le frittelle di lampascioni e le cartellate sono in assoluto le ricette a cui sono più legata perché sono frutto degli ultimi insegnamenti della mia cara nonna. Ogni volta che metto le mani in pasta per prepararle torno indietro nel tempo, esattamente nella sua cucina. Rivivo quei momenti con grande nostalgia, ne avrei voluti vivere tanti altri ma, sono grata alla vita per avermeli concessi. Attraverso le tradizioni e i ricordi manteniamo viva la memoria dei nostri cari.
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
I tre piatti preferiti della mia regione? Una domanda difficile per una che ama anche mangiare. Ad ogni modo ci provo ad essere sintetica😉. Frittelle con le cime di rapa/favetta e cicoria/frittelle di lampascioni.
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Questo ragù lo adoro con i paccheri, pasta preferita di mio nonno.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
I testi sono molto importanti se accompagnati da verità e sentimenti.
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Sicuramente consiglierei di visitare la mia città, Locorotondo e Alberobello
Il cavallo di battaglia di famiglia?
La pasta al forno con le polpettine fritte di mamma
Torta preferita?
Una torta semplicissima fatta di cioccolato e pere
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Io sono astemia e non me ne intendo di vini ma credo che il Negroamaro sia adatto a questo piatto( per sentito dire)😉 per la musica sceglierei I’ve got you under my skin di Frank Sinatra
Ragù d’Italia – Day 16 – Campania – Ragù beneventano
16 Dicembre – CAMPANIA @lapiccolaquaglia – RAGU’ BENEVENTANO
Ecco cosa vi aspetta per questo #calendariodellavventour : siamo arrivati in Campania a casa di Ilaria! La regione col sole nel cuore e come si capisce anche da questa intervista e da questo ragù (ed io che mi aspettavo la genovese, mi sono stupita di questo spettacolare ragù beneventano!). Grazie mille Ilaria di averci trasportato con così tanto calore, ti leggeremo con grande enfasi!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Ilaria?
Come ho scritto sul mio blog, non sono bravissima a fare la presentazione di me stessa. Sono Ilaria, alias La piccola quaglia e gestisco l’omonimo blog. Vivo tra la provincia di Benevento e Napoli, dove lavoro. Grazie al mio blog ho deciso che la mia carriera universitaria (lingue orientali) non era quello che faceva per me e ora lavoro come content creator. Sono appassionata di cultura asiatica, film, libri e fotografia e cerco di unire tutto questo all’interno del mio blog. Un bel casino, sicuramente!
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
L’idea di aprire un blog nasce con le mie coinquiline in un giorno senza internet. Decidemmo di aprire un primo blog insieme ma, dopo un po’ di tempo, iniziai a gestirlo da sola, quindi si decise che avrei cambiato nome e sarebbe diventato solo mio: ecco qua, facile e veloce! Non seguo un vero e proprio piano o dei progetti, anche perché prima studiando e ora lavorando, non è facilissimo gestirlo, ma ho una rubrica di cucina Geek e di cucina a base di tè che cerco di far diventare un unicum del sito.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Questo è il ragù che mia nonna preparava ogni domenica. Da piccola lo odiavo, mangiavo solo i pezzi di carne perché “nonna il tuo sugo ha un odore strano”. Mi ricorda i soldi per il gelato (tutte le nonne lo fanno), il caminetto acceso, mio fratello che si sveglia tardi e viene sgridato da tutti, mia sorella che non mangia i cannelloni perché “le rovinano la linea”. Ma soprattutto mi ricordano Sarabanda con la mia bisnonna e le storie di mio nonno. Chissà se sopportazione sentirsi chiedere ogni domenica una storia diversa! Non sappiamo con certezza se questa sia una ricetta tradizionale di Benevento, ogni famiglia ha una sua tradizione, questa è la ricetta che ha inventato mia nonna, unendo quello che avevano in casa nei tempi successivi alla guerra: un po’ di carne macinata, un pezzetto di carne (possibilmente senza grasso) a testa e un cotechino fatto in casa da dividere rigorosamente con parsimonia.
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
Purtroppo non ho più nessuna nonna a cui chiedere, ma sono sicura che anche questa, come la ricetta dei suoi cannelloni, mia nonna se la sia inventata strada facendo, facendola così diventare una ricetta esclusiva della nostra famiglia.
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
In generale difficilmente mi lego a un piatto, non mi piace molto ripetere. Lo ripeto fino allo sfinimento per farlo uscire perfetto, ma poi smetto per sempre di prepararlo. Una cosa da pazzi, ma mi piace provare sempre cose nuove. Un piatto a cui sono particolarmente legata è sono i ravioli cinesi, mi ricordano un bellissimo periodo e soprattutto sono uno dei motivi per cui ho deciso di studiare lingue.
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
Essendo campana sarebbe divertentissimo poter rispondere la pizza. Ma non sarà così: il mio piatto preferito in assoluto è la tiana, o chiamata anche padellaccia sannita. È un piatto poverissimo che si prepara solo una volta l’anno e ogni famiglia ha la sua storia dietro. Nella mia c’è la tradizione di friggere le patatine, così è ancora più buona!
Un secondo piatto che adoro, sempre sconosciuto, è il cardone beneventano. Specifico la sua nazionalità perché esistono anche una versione abruzzese e una salernitana! Anche questo si prepara solo una volta l’anno, il giorno di Natale. A casa mia lo mangiamo per Santo Stefano, perché a Natale ci sono i cannelloni!
La terza sospetto che sia la genovese, perché a casa mia non si prepara e, da quando l’ho mangiata la prima volta, me ne sono innamorata!
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Su consiglio di mia madre, ho deciso di preparare una pasta fresca. Il formato adatto a questo ragù, secondo me (anzi noi), sono i cecatielli (in italiano sono i cavatelli).
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Se si tratta di social, mi piace molto leggere ciò che si trova di contorno a una fotografia, mentre su un blog, per la maggiore, cerco direttamente la ricetta!
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Sicuramente tutti conoscono la Campania per Napoli, Sorrento e la Costiera Amalfitana. Ma ci sono dei paesini che sono un vero gioiello! Monteverde, in provincia di Avellino e sul confine con la Puglia, ogni anno organizzano un festival meraviglioso sulla diga. Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, è un meraviglioso paesino diviso in “parte vecchia” e “parte nuova”. È assolutamente da visitare. In provincia di Benevento ci sono anche Cerreto Sannita e Cusano Mutri, il primo famosissimo per le ceramiche e il secondo per i funghi, ma sono entrambi dei luoghi meravigliosi. Infine, un altro paesino che mi viene in mente è Summonte, in provincia di Avellino, che è stato anche eletto tra i borghi più belli d’Italia.
Il cavallo di battaglia di famiglia?
Ho chiesto a mia sorella perché io sono indecisa e lei ha votato per: fusilli al tegamino, tagliolini e ceci, cannelloni di mia nonna (ricetta super segreta).
Torta preferita?
Semplicissima, panna e fragole.
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
In questo periodo in realtà ascolto moltissimi podcast mentre cucino o audiolibri, quindi non ho proprio un brano musicale da consigliare: posso consigliarvi il podcast di Cashmere che ogni volta mi fa morire dal ridere!
Un vino che vi consiglio è ovviamente un Aglianico!
Ragù d’Italia – Day 15 – Abruzzo – Ragù alla Pecorara
15 Dicembre – ABRUZZO @sandrafoodlover – RAGU’ ALLA PECORARA
Benritrovati a questo #calendariodellavventour ! La scatolina da aprire è quella dell’Abruzzo che ci aspetta insieme a Sandra! Il suo ragù è un ragù speciale, che contiene tante verdure, assolutamente da provare! Da leggere anche l’intervista tutta d’un fiato che ci porterà alla scoperta di questa meravigliosa regione! Grazie mille Sandra per essere stata qua!
Foodblogger, e questo lo sappiamo, oltre a questo chi è Sandra?
Mi chiamo Sandra Ferrara, “foodlover” da sempre, infatti la mia dedizione per il cibo parte sin dalla mia infanzia, quando i miei giochi preferiti erano le pentoline di rame e il dolce forno! Sono pugliese ma abruzzese di adozione da diversi anni. Sono moglie e mamma di una splendida ragazza di vent’anni e di due bambini pelosi a quattro zampe. Panificatrice seriale, pasticcera a più non posso, chef di casa e brand ambassador di note multinazionali del settore Food. Amo lo sport, in particolare l’ equitazione naturale e il food…pardon il footing o meglio la corsa. Sono costantemente in movimento!!!!
Com’è nata l’idea di diventare foodblogger e quali cono i progetti che porti avanti attraverso esso?
Io credo che foodblogger si nasca, non si diventi! Per quanto mi riguarda esprimere e condividere sui social network la mia dedizione e la forte passione per la cucina in generale, mi ha permesso di trasformare tutto questo in lavoro senza neanche progettarlo.
Ragù, una parola a 4 lettere, ma che nasconde un Mondo dietro, quale?
Quello che vi propongo è un tipico piatto della cucina tradizionale abruzzese, il sugo alla pecorara, un ragù di verdure, espressione della realta contadina e pastorale, in particolare dell’operosita delle donne di un tempo che producevano una pasta fresca ad hoc “la mugnaia” da condire con il suddetto ragù. Questo sugo, insieme alla pasta, veniva preparato nelle giornate di festa, ed era arricchito con una
generosa dose di ricotta, rigorosamente di pecora, da qui il nome della preparazione.
Ricetta di famiglia o imparata “strada facendo”?
Questa ricetta l’ho conosciuta pranzando in una delle tipiche trattorie di Elice, un borgo medievale in provincia di Pescara, dove nasce questa tradizione della pasta fatta a mano condita alla pecorara, ed è stato amore al primo assaggio, nonché a prima vista!
A quale piatto che hai cucinato sei particolarmente legata?
Il mio cavallo di battaglia ovvero gli spaghetti con le vongole
Quali sono i tuoi tre piatti preferiti della tua regione?
Mugnaia o anellini alla pecorara
Arrosticini di pecora
Pallotte cacio e ova
Con quale formato di pasta abbineresti il tuo ragù?
Il sugo nasce per accompagnare “la mugnaia” o gli “anellini”, pasta fresca fatta a mano con farina,
acqua e uova.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagnano le foto?
Sicuramente molto importanti perchè spiegano la ricetta consentendone la conoscenza e la diffusione della stessa.
Itinerario di viaggio: le mete meno conosciute ma imperdibili della tua regione.
Assolutamente consigliato l’entroterra con il suo susseguirsi di parchi nazionali, borghi medievali, eremi, cascate, dove ammirare le bellezze della natura. Da segnalare i castelli di Rocca Calascio e Rocca Scalegna, Campo Imperatore soprannominato il Tibet d’Abruzzo, Santo Stefano di Sessanio, Pescocostanzo e molte altre mete…. Durante queste visite è possibile apprezzare la cucina regionale nelle tipiche trattorie o nei
ristoranti locali.
Il cavallo di battaglia di famiglia?
Ravioli ripieni di ricotta
Torta preferita?
La scrocchiata di uva
Abbinaci un brano musicale e qualcosa da bere, ovviamente della tua Regione.
Ad una ricetta antica e di tradizione popolare abbinerei Vola, vola, vola un brano musicale del 1922, scritto in dialetto ortonese. Come vino un rustico Montepulciano d’Abruzzo