Avere un frutteto, è una cosa meravigliosa. Prendere i frutti direttamente dalla pianta, adagiarli in un cestino di vimini ricoperto dalle foglie della pianta stessa, annusarne il profumo e comprenderne la fatica, fa amare quella frutta ancora di più. E’ un piccolo gioiello che ti ritrovi dalle mani, che al tempo stesso diventano ruvide nel lavorarle. Noi abbiamo un uliveto, e lì, oltre al mio amatissimo olio verde e bono, si avete letto bene, proprio BONO alla mia maniera toscana, abbiamo anche tantissimi frutti, dai fichi alle ciliegie, alle susine ed albicocche. Fragole e fragoline, mele antiche, nocciole, pomi, giuggiole e chi più ne ha, più ne metta. Ma il melo cotogno, manca.
Ed erano anni che cercavo, invano, qualche chilo di mele cotogne per farne una marmellata dal sapore invernale. Ma niente, sono ormai in disuso. Mi è venuta, quindi in aiuto, una nuova amica, Veronique, che ne ha a quintalate nel suo giardino. Ed è davvero una marmellata che richiede tempo, ma è sicuramente magnifica.
Io la uso a colazione, la mia colazione preferita tra l’altro! Pane tostato, ricotta, marmellata di mele cotogne e semini misti (io di questi ne ho un bel vasetto: semi di lino, di zucca, di girasole, di chia e di anice!)
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