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Day 22 – “Calendario dell’Avventour” – America, Massachusetts.
E dopo mille giornate piene strapiene come non mai (bene così, ci piacciono le giornate intense, ci tengono vivi!) si sta per concludere anche questo Calendario dell’Avvento! Due, tre giorni, e poi mi metto in pausa… si fa per dire, ma ho proprio voglia di staccare la spina!
Ricordate i Chocolate Chip Cookies di qualche giorno fa? Questi sono della stessa scìa, e per gli amanti del pistacchio, sono una bomba! Qui li vedete nella veste “il piatto per Babbo Natale”… che dite, lo rifocilleranno abbastanza? Speriamo per lo meno che gli piacciano i pistacchi!
Di solito quando viene fa un gran “trogolaio” come si dice qua a Prato, ovvero, lascia briciole, piatti sporchi, bicchieri ammezzati. Però è generoso, quindi, zitti muti e via di pulizia! Anche nelle vostre case fa così?!?
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Day 15 – “Calendario dell’Avventour” – Australia, Nuova Zelanda.
Gli Anzac Biscuit sono la Storia, con la S maiuscola. Si parla del periodo della Prima Guerra Mondiale e Anzac sta per Australia and New Zeland Army Corps. Le moglie dei soldati impegnati sul fronte praparavano dei biscotti come beni di conforto da inviare in Europa. Dovevano essere per prima cosa durevoli nel tempo, ma allo stesso tempo economici perchè tutti gli alimenti base erano razionati o addirittura introvabili. Originariamente si pensò quindi di fare questi biscotti senza uova e senza il cocco. Poi la ricetta col tempo ha subito innumerevoli mutazioni ed ha avuto un giorno in suo onore, il 25 aprile il famoso Anzac Day, che è proprio il giorno dedicato ai caduti in Australia e Nuova Zelanda.
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Day 8 – “Calendario dell’Avventour” – Africa, Kenya.
Pochi sanno che c’è una varietà di tè che proviene direttamente dall’Africa. Uno pensa al tè e sbam, subito gli si proietta alla mente la Cina e il Giappone: tutte le loro tradizionali tradizioni, culti, modi di vivere, teiere in porcellana con tanto di tecnica del versaggio nella tazza.
Ma ahimè, devo infrangere il sogno delle vostre menti. Esiste una varietà di tè nero che cresce in Africa sull’altopiano del Kenya dalla fine dell’Ottocento. Più di 450.000 piccoli agricoltori si dedicano alla cura delle piante del tè, forse chi è stato in vacanza da quelle parti ce lo può confermare.
Vi invito, in queste giornate corte e fredde, a prepararvene una bella tazza fumante, sarete catapultati, almeno mentalmente, in posti caldi e accoglienti.
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Day 7 – “Calendario dell’Avventour” – America, Massachusetts.
Fare il giro dei continenti a Natale e non citare loro, i biscotti per antonomasia, quelli che ti fanno venire l’acquolina al solo parlarne, quelli che…lo vedo che li comprate al supermercato, di quelli pronti, incelofanati! Eppure sono così semplici da fare e anche molto divertenti da fare insieme ai bambini!
E giusto per parlare della loro storia…questi biscotti hanno origine negli anni ’30 da Mrs Wakefield nel suo “Toll House Inn”, un lodge in stile coloniali. Ma lei inizialmente preparava semplici, ma deliziosi biscotti al burro con un cioccolato molto amaro che veniva utilizzato solo per le cotture. Un giorno lo terminò e lo sostituì con una barretta semidolce ridotta a piccoli pezzi, che le regalò qualche tempo prima un suo amico: Andrew Nestlè (si, proprio lui). Appena li sfornò, vide subito che i piccoli pezzi di cioccolato erano integri e nel locale furono subito apprezzatissimi. Da lì, la signora diventò famosa: andò in radio e in prima pagina del giornale di Boston. E Nestlè vide subito un esponenziale incremento della vendita di quel prodotto.
Una delle torte per eccellenza, quelle che appagano sia i grandi che piccini e inondano la casa di un’aroma unica, è lei, solo lei, la torta al cioccolato! Semplice, facile e veloce ma che andrà diritta nella top 5 delle torte più buone di casa! Ogni famiglia ne ha una certa versione, quello poco ma sicuro: c’è chi piace alta, chi ripiena, chi trasformata in piccoli muffin o perchè no, in piccole basi per cupcakes, ciò che possiamo farci è davvero infinito! A me però piace bassa, cotta bene e a pensarci bene sa quasi di tostatura di caffè, infatti la faccio lo stesso in un uno stampo classico da 24 cm. Ovviamente, se vi piace più alta, versatela in uno stampo da 16 cm!
E poi, perchè non mettersi a prepararla insieme ai vostri bambini? Non c’è cosa più bella che trascorrere del tempo insieme a loro, mescolando e tramenando, anche se dopo si sa, va pulito (e si pulirà!!!!)!
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Se siete amanti delle torte, cake, plumcake di Starbucks, siete proprio nel posto giusto. E anche al momento giusto per giunta!
Io sono una fan sfegatata di quei bei plumcake belli umidi e infinitamente profumati, tipici proprio della cucina anglosassone. Non che c’entri qualcosa con il cachi in sè per sè, perchè sinceramente non ho mai visto, in vendita da loro (anche in America) qualcosa con questo frutto. Però quando l’ho preparato, mi sono sentita subito a sedere ad un tavolino, la torta appena morsa e la barista che urlava “Frederica, Frederica!!” pronta per consegnarmi uno Pumpkin Spice Latte al volo.
Quindi, se volete provarlo, è la vostra volta! Ora oppure…se ne riparla l’anno prossimo. Ma ne vale veramente la pena aspettare così tanto?
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A singhiozzi e a rilento, rieccomi qua. Ma quante cose ha da fare una mamma? Fino agli anni passati (covid incluso) avevo da fare ovvio, ma quest’anno mi sembra di strabuzzare gli occhi. E lavoro part-time. E ho l’aiuto di mia mamma. Tra lavoro, casa, compiti di scuola, nuoto per uno, ritmica per l’altra, catechismo, e da quest’anno udite udite, mi sono anche segnata in palestra! Non mi fermo mai un minuto. Lo deve fare? Lo deve fare. Tutto procede secondo i piani. Quindi, tutto va bene. Però si sa, qualcosa devo lasciare indietro, anche se quello che lascio e tengo per ultimo mi piace parecchino. Quindi prendetemi così, come uno spiraglio di sole in un cielo nuvoloso!
Ma volete mettere la bellezza di leggermi quando capita e non in modo assillante? Eheheh vediamo il lato positivo!!! Quindi domattina vi voglio tutti all’opera, una ricetta che vi sconvolgerà dal grado minimo di difficoltà, ma buonissima e rientra anche nella categoria delle colazioni sane. Eccola là
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Ebbene sì, sono tornata! Prestate attenzione, non avrete mica pensato che fossi partita per qualche viaggio esotico, magari?! Eh no, niente da fare. Non mi sono mossa da qui. Ho solo fatto una sorta di Digital Detox, così si chiama? Va tanto di moda, ci ho provato anch’io! Colpa di una brutta cervicale, mettici l’arrivo della nuova piccola creaturina che dal 15 maggio fa parte della famiglia, la nostra piccola Vera, una barboncina toy che ha adesso 5 mesi, includici anche il tour de force tra la fine della scuola, qualche piccolo lavoro in casa, la non voglia di cucinare (si si, avete letto bene, capita anche a me!)… insomma, vuoi quello che vuoi, ma sono stata assente per un mese e mezzo, perbacco!
E ormai ve la dico tutta, non ho spulciato le varie pagine nemmeno per un minuto, quindi dovrò riaggiornarmi (con calma eh, siate pazienti).
Come “bentornata”, vi regalo una super ricetta estiva della mia amica Vale di @365dolci che ha fatto l’anno scorso quando la sfida era ancora aperta. Trovate la sua ricetta al giorno 120 per l’esattezza. Io l’ho replicata con gran successo anche!
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Un martedì diverso dal solito, quello dell’IntervistaRicette! Lo so, l’uscita è di lunedì, ma visto che la nostra normalità non è più normalità, ai tempi della Dad, c’è da stravolgere anche le uscite delle rubriche! Niente fila più liscio e quando ieri, i bambini (Edoardo in verità) ha finito la didattica, dopo tutta la mattina passata in camerina al computer, non me la sono sentita di mettermici io e siamo filati fuori, in un campo a scorrazzare per tutto il pomeriggio. Siamo rientrati all’ora di cena e, ho spostato tutto a oggi. Direi che è stato tutto programmato perfettamente!!
Ad ogni modo, eccoci qui, con la mia collega, nonchè amica, Erika! Qualcuno di vicino, ogni tanto, ve lo devo proporre, lo sapete ormai! E’ della “vallata” ovvero, quasi sul confine Toscana-Emilia Romagna e quando mi parla di cucina e di quello che fanno in famiglia, ho sempre l’acquolina in bocca! Cibi tradizionalissimi, ma anche no, visto che lei è (un tempo almeno lo fu!) una viaggiatrice incallita amante specialmente del Medio Oriente e mi parla spesso di curry, di spezie e di profumi lontani.