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Dopo poco più di dieci giorni, rieccomi qua, rigenerata più che mai (ma chi vogliamo prendere in giro!!!). Penso però che questa routine faccia parte della mia vita e se l’ho scelta, mi sta bene così!
Buona Befana, Epifania, Tredicesimo o in ogni modo chiamate questo giorno. A casa mia la Befana porta un po’ di tristezza, che addolcisce furbamente con i dolcetti. Eh si, l’Epifania tutte le feste si porta via. Ho odiato così tanto questo detto, che non so come, non riesco nemmeno a festeggiare come si deve! Da domani il Mondo sarà meno luminoso, meno sonoro, meno Mariah Carey e Michael Bublè, meno rosso e bianco con spruzzi verdi. Ma sarà pur sempre speziato, perchè in casa nostra, le spezie non mancano mai.
E con questo velo di tristezza, vi lascio una ricetta che riporta l’equilibrio umorale: un bel Chili vegano per il #veganuary che non ha niente da invidiare a quello carnivoro!
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Day 24 – “Calendario dell’Avventour” – Africa, Sudafrica.
Ed eccoci arrivati al termine di questo pazzo calendario dell’avvento! Non potevamo certo finire senza biscotti! Che sia mai!
Questi biscotti sono tipici del periodo natalizio appunto e li chiamano anche “Sugar Wine and Spicy Cookies”, ovvero Biscotti zucchero, vino e spezie. Hatto tutto ciò che c’è dentro, nel nome!
Hanno antiche origini, risalenti alla fine del ‘600, quando gli olandesi colonizzarono Città del Capo e stabilirono anche le loro tradizioni culinarie.
Voglio lasciarvi augurandovi un Buon Natale a voi e ai vostri cari, io mi prendo qualche giorno di pausa, ho proprio bisogno di uno stacco digitale, fisico e mentale!
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Day 23 – “Calendario dell’Avventour” – Europa, Italia.
La torta di mele, la classica e amata da tutti, torta di mele. Tutte le famiglie italiane ne hanno almeno una nel loro ricettario e nel proprio cuore. La torta di mele fa famiglia, fa calore, fa armonia, fa casa, fa felicità. Tra i ricordi di infanzia di ognuno di noi, c’è per forza, una calda torta di mele, frugate nelle vostre memorie.
La prima vera e propria ricetta di torta di mele risale al Medioevo. E’ nata come ricetta anti-spreco per preservare le mele nel tempo il più possibile, ecco quindi l’idea di cucinarle. Da primo con la semplice cottura in forno, poi pian piano sono stati aggiunti vari ingredienti alle mele per arricchirne il gusto e la presentazione, come le spezie, l’uva secca o il miele, per poi arrivare alla ricetta che conosciamo oggi. E, ad oggi, le ricette sono infinite, un po’ come le vie del Signore.
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Day 22 – “Calendario dell’Avventour” – America, Massachusetts.
E dopo mille giornate piene strapiene come non mai (bene così, ci piacciono le giornate intense, ci tengono vivi!) si sta per concludere anche questo Calendario dell’Avvento! Due, tre giorni, e poi mi metto in pausa… si fa per dire, ma ho proprio voglia di staccare la spina!
Ricordate i Chocolate Chip Cookies di qualche giorno fa? Questi sono della stessa scìa, e per gli amanti del pistacchio, sono una bomba! Qui li vedete nella veste “il piatto per Babbo Natale”… che dite, lo rifocilleranno abbastanza? Speriamo per lo meno che gli piacciano i pistacchi!
Di solito quando viene fa un gran “trogolaio” come si dice qua a Prato, ovvero, lascia briciole, piatti sporchi, bicchieri ammezzati. Però è generoso, quindi, zitti muti e via di pulizia! Anche nelle vostre case fa così?!?
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Day 17 – “Calendario dell’Avventour” – America, Maine.
Lo so, la foto non rende proprio l’idea e nemmeno merito. Una delle Pie più buone che abbia mai mangiato. Di solito, la classica Pie è la Apple Pie, di cui ho già parlato qualche giorno fa.
Questa è proprio diversa: tipica del North America, del Maine esattamente dove è diventato il dolce ufficiale, è datata addirittura 1400 ma si ha traccia di una ricetta ufficiale solo nella metà dell’800. Gli americani vivono di mirtilli: hanno un’indescrivibilità di mirtilli selvatici ma anche coltivazioni estese di quelli, appunto, coltivati (sono i maggiori produttori di mirtilli nel Mondo).
Quando sono stata negli States, non c’era giorno in cui non facessi colazione con mirtilli giganti freschi. I più grandi li ho trovati a Los Angeles che erano grandi quanto chicchi d’uva. Meravigliosi!
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Day 16 – “Calendario dell’Avventour” – Asia, Israele.
Uno degli autori culinari che più mi piace leggere e farne tesoro (oltre che ai miei guru originali come Picchi, Artusi, Giorgione, Borghese, Rugiati, la Messeri,… ma anche oltre confine come Julia Child, Loirrane Pascale, Nigella, Jamie Oliver) è sicuramente Yottam Ottolenghi. La sua cucina è unica, sapori mediorientali rivisitati in chiave moderna, un’esplosione di colori brillanti e gusti vivaci lontani da quelli a cui siamo abituati quotidianamente. E questi biscotti sono proprio in uno dei suoi libri chiamato Jerusalem. Fatti con la tahini, una pasta al sesamo che si usa per fare l’hummus, sono davvero spaziali. Profumati, friabili e croccanti, senza uova e super super veloci e facili da fare.
Non vi resta che partire, almeno verso la cucina!!!
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Day 15 – “Calendario dell’Avventour” – Australia, Nuova Zelanda.
Gli Anzac Biscuit sono la Storia, con la S maiuscola. Si parla del periodo della Prima Guerra Mondiale e Anzac sta per Australia and New Zeland Army Corps. Le moglie dei soldati impegnati sul fronte praparavano dei biscotti come beni di conforto da inviare in Europa. Dovevano essere per prima cosa durevoli nel tempo, ma allo stesso tempo economici perchè tutti gli alimenti base erano razionati o addirittura introvabili. Originariamente si pensò quindi di fare questi biscotti senza uova e senza il cocco. Poi la ricetta col tempo ha subito innumerevoli mutazioni ed ha avuto un giorno in suo onore, il 25 aprile il famoso Anzac Day, che è proprio il giorno dedicato ai caduti in Australia e Nuova Zelanda.
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Day 14 – “Calendario dell’Avventour” – America, New England.
Parlare della Apple Pie è puramente improprio. Perchè questa non è una torta, ma il solo assaggio di questo nettare vi sprigionerà meravigliosi idilliaci ricordi di un tempo lontano. Se non si assaggia, non si può sapere e vi invito caldamente a farlo.
Non mi limiterò a parlare della Apple Pie – American Pie, che lo sappiamo tutti che è nata in Inghilterra e non in America, ma con la conquista del Nuovo Mondo, sbarcò nelle colonie anch’essa e anche se prima veniva fatta con la carne (ma io mi chiedo, perchè!!), fu sostituita con le mele e visto che in America non avevano la qualità giusta, ma esistevano solo quelle selvatiche, beh, importarono pure quelle! E si sta parlando della fine del 1400!
E’ nato addirittura un detto che si usa per definire qualcuno dalle profonde radici americane, un americano “doc”: “American as an apple pie” (cioè “Americano come la torta di mele”).
Io, stasera, mi sento particolarmente americana, e non solo perchè mi piace l’America in particolar modo, ma perchè mi sento proprio un’americana in cucina.
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Day 13 – “Calendario dell’Avventour” – Europa, Svezia.
Il 13 Dicembre, non possono mancare i Lussekatter per niente al Mondo!!! Vengono chiamati Gatti di Santa Lucia e si preparano proprio il giorno di Santa Lucia. Qua in Toscana non c’è una tradizione per questa festa, non si contempla proprio (in realtà come ogni onomastico, non abbiamo proprio alcuna tradizione) però altrove la festeggiano più del Natale!
Santa Lucia è la protettrice della vista e portatrice di luce. E lo zafferano che si aggiunge ai Lussekatter simboleggia la luce durante il giorno più corto dell’anno. Sembrano dei piccoli ceri che illuminano l’oscurità.
C’è un’altra storia di origine cristiana, che tira in ballo Lucifero. Il demonio sarebbe apparso a Gesù nelle sembianze di un gatto, proprio mentre stava donando delle focaccine a un bambino.
Infine, una ‘lettura’ piuttosto quotata del Lussekatt indica nella forma una rivisitazione degli antichi simboli nordici.
Di storie intorno a questi dolcetti ce ne sono a bizzeffe. La mia preferita è sicuramente quella che, mangiandone uno, non solo toglie l’oscurità intorno e dentro noi, ma la sparge in tutta la famiglia sottoforma di amore. L’ho inventata io, ma comunque, è la mia preferita!
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